L’importanza del massaggio, inteso come manipolazione graduale del corpo per stimolare le sue diverse parti, ha un ampio riconoscimento nel campo medico e del benessere. Ne esistono diversi tipi: possiamo trovare il massaggio terapeutico, sportivo, olistico, drenante…. Tutte tipologie indirizzate a specifici utenti, tra cui, spesso, le persone anziane non compaiono. Ma è proprio dopo i 65 anni che abbinare uno stile di vita attivo e la ginnastica funzionale con i massaggi diventa il miglior antidoto all’avanzare dell’età.
Con l’invecchiamento si ha una progressiva degenerazione sensoriale che compromette, in modo particolare, la vista e l’udito. Attraverso il contatto fisico, tuttavia, si possono attenuare le conseguenze di questa degenerazione. L’utilizzo del tocco fisico restituisce infatti una dimensione presente e non compromessa dall’invecchiamento degli altri sensi. Attraverso il contatto possiamo offrire all’anziano un momento di attenzione e presenza.
Ma oltre che dal punto di vista psicologico, è soprattutto sul piano medico che il massaggio assume importanza se parliamo di persone della terza o della quarta età. Andranno sicuramente monitorate dal medico curante le possibili controindicazioni al massaggio, ma soprattutto vanno valorizzati i benefici. Un massaggio ben eseguito stimola la circolazione sanguigna, il che permette all’anziano di muoversi più liberamente; preserva la mobilità delle articolazioni spesso irrigidite dall’artrosi o da malattie reumatiche; aiuta attivamente la postura, rafforza il sistema immunitario, permette una digestione migliore, dà sollievo ai dolori reumatici, muscolari ed articolari aumentando l’elasticità e il tono muscolare e contrastando la fisiologica riduzione della massa muscolare, tipica dell’anziano. Se eseguito correttamente da un esperto professionista, un massaggio può coadiuvare la cura di molte patologie, come l’avanzare dell’artrosi e dell’osteoporosi o le malattie del rachide. I massaggi sono particolarmente utili anche in caso di varici e ritenzione idrica.
Una parentesi va aperta per quanto riguarda gli anziani ospiti di case di cura o di riposo; stimolare il contatto fisico con questo tipo di pazienti spesso determina un elevato miglioramento sia dei loro parametri fisici che di quelli umorali e motivazionali. Il semplice prendersi cura di loro li fa sentire considerati dalla società. Significa, inoltre, instaurare una sorta di dialogo perché il massaggiatore può a sua volta trasmettere rispettosamente all’anziano la piacevole sensazione di sentirsi accolto, riconosciuto, aiutato, sostenuto. Soprattutto se è bravo a porsi in una condizione di disponibilità e comprensione, ascoltando con sincero interesse ciò che la persona comunica.
Le pubblicazioni scientifiche in merito alla fisiologia dell’invecchiamento ci mostrano come le demenze siano tra le patologie più diffuse in età avanzata. In queste malattie degenerative l’anziano perde gradualmente il contatto con ciò che lo circonda, fino a non riconoscere più le persone care o il proprio ambiente. Anche esprimersi a parole e comprendere il linguaggio diventa sempre più difficile. Il canale del contatto, tuttavia, resta aperto. È infatti sempre possibile sfruttare il massaggio non solo come strumento di rieducazione funzionale, ma anche come metodo di comunicazione sensoriale (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10603811).